Roberto Saviano spiega perché ddl Sicurezza apre alla democratura: “Vendetta del governo contro chi lo contesta”

Il ddl Sicurezza è stato approvato dalla Camera ed è passato al Senato. Roberto Saviano, per Fanpage.it ha discusse le novità inserite nel ddl – tra aggravanti e nuovi reati. Si tratta, ha detto dell’inizio della “democratura italiana. Una cornice democratica, entro cui il governo di estrema destra sta portando misure autoritarie”.

Il ddl Sicurezza ha avuto il via libera dalla Camera, e ora manca solo l’approvazione al Senato per diventare legge. All’interno ci sono norme che, secondo l’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), hanno il “potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto”. Roberto Saviano, in un video di Fanpage.it, ha percorso passo dopo passo alcune tra le norme più dure del ddl, spiegando perché sono “l’inizio della democratura italiana. Una cornice democratica, entro cui il governo di estrema destra sta portando misure autoritarie”.

“Chi è a rischiare con questo ddl? Chi vive marginalizzato, chi non obbedisce, chi protesta. È una vendetta contro i nemici del governo, che con questa operazione diventano dissidenti, esattamente come nei regimi. Cioè, chi critica, chi agisce criticamente, è visto come un fuorilegge. È gravissimo”, ha detto Saviano.
I nuovi reati per punire chi partecipa alle manifestazioni Per prima cosa, “chi commette reati come minaccia, violenza o anche solo resistenza nei confronti di un agente subirà pene più pesanti”. L’obiezione può venire spontanea: “Beh, minacciare o fare violenza contro un agente… è giusto che ci siano pene”. Il problema è che già ci sono: “Renderle più pesanti in realtà aumenta la forbice dell’arbitrio. Ossia, cosa viene considerato ‘minaccia’? Cosa ‘resistenza’?”.

Ddl Sicurezza, cosa rischia ora chi occupa una casa abusivamente

Aumentando la pena, si equiparano dei reati commessi durante una manifestazione come atto politico a crimini più pesanti: “In breve, se io faccio una manifestazione, faccio un gavettone, provo a tenere un picchetto, vengo condannato come se spacciassi droga o come se facessi il palo per una rapina”. Del resto, sempre per violenza, minaccia o resistenza, sarà un’aggravante il fatto che il reato sia commesso per impedire la realizzazione “di un’opera pubblica o un’infrastruttura strategica. Ecco qui: svelato il motivo dell’inasprimento. Se io manifesto contro un appalto, contro il Ponte sullo Stretto, contro la Tav, incorro in dei reati. Già ci sono le leggi, ma sarà un’aggravante il motivo politico”. Così, ha detto Saviano, “qualunque forma di contatto con la polizia, di dialettica di piazza, potrà essere ascritto al reato di violenza”.

Ancora: “Chi causa lesioni, anche lievi, a un pubblico ufficiale, potrà essere arrestato in flagranza differita. Cioè, basterà che ci siano prove come una foto o un video”. Anche in questo caso si può obiettare che sia giusto poter arrestare chi ha fatto delle lesioni se c’è una foto, ma restano delle domande. Innanzitutto, “lesioni anche lievi cosa significa? Un gavettone, aver resistito a uno sfondamento… le dinamiche tipiche da piazza, dove ci sono già le leggi che possono portare le persone a un fermo o a un arresto”. Con l’inasprimento delle sanzioni, “anche una foto banale, di presenza a una manifestazione dove qualcuno ha agito in un certo modo, può significare l’arresto”. Il reato di blocco stradale punisce le proteste pacifiche Visto che si tratta di “reati disegnati per fermare l’opposizione, la critica, la piazza, le manifestazioni”, è quasi naturale che arrivi anche il blocco stradale: “Restare fermi per strada o su una ferrovia in modo pacifico diventa reato punibile fino a due anni di carcere. Due anni di carcere. E, guarda caso, commettere un reato in una stazione ferroviaria sarà un’aggravante. Cosa che, presumibilmente, si applica anche al reato di blocco stradale”.

Insomma, “il messaggio è chiaro: fermare i manifestanti ecologisti, trasformarli in dissidenti. La loro protesta diventa un crimine”. Bisogna ricordare che “già ci sono le leggi per fronteggiare esagerazioni in quel senso. Ma loro inaspriscono perché vogliono fermare la lotta politica, non aiutare la viabilità. Non vanno in soccorso dell’utente, vanno nella repressione dell’oppositore”. Così, di fatto il ddl “trasforma in illecito manifestare mediante l’ostruzione fatta col proprio corpo. Una modalità con cui non offendi nessuno, cerchi di attirare l’attenzione su un evento, su una vicenda, certi di innescare indignazione col tuo corpo”. Fino a oggi “questo è stato un illecito amministrativo punito con una multa sino a 4mila euro. Invece ora arriva l’arresto”. Tutele per gli agenti di polizia, punizioni per i detenuti Vengono tutelati ampiamente gli agenti di polizia, che “possono indossare bodycam, portare armi private senza licenza”. In più, “sui loro caschi non ci sarà il codice per identificarli (solo agli occhi della magistratura) in caso di denuncia di violenza”. Al contrario, le persone detenute nelle carceri vedranno una stretta sulla loro possibilità di protestare.

Con “il reato di rivolta nelle carceri” si vuole “impedire ai detenuti di denunciare o manifestare – pacificamente, si intende – il loro disagio. Scrive il ddl che chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, commette atti di violenza, o minaccia, o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti, commessi in tre o più persone riunite, è punito con la reclusione da 1 a 4 anni. Stiamo parlando anche di proteste pacifiche dentro le carceri”. Niente sim per i migranti: “Norma razzista che aiuta le mafie” La norma sulle proteste in carcere si applicherà ugualmente anche nei Cpr, i centri di permanenza per il rimpatrio dove vengono detenute le persone migranti in attesa di essere riportate nel loro Paese di origine. E non si tratta dell’unica misura che avrà un impatto su chi arriva in Italia dall’estero. Un articolo, infatti, prevede che “tra i documenti da fornire per ottenere una sim, gli stranieri extraeuropei debbano consegnare copia del titolo di soggiorno di cui si è in possesso”. Una “follia”, per Saviano: “Niente permesso di soggiorno, niente sim. Questo provvedimento è assolutamente razzista, e tra l’altro genererà un mercato di sim false che ovviamente sarà gestito dalla criminalità organizzata. È un dono fatto a loro”.

Nasce reato di occupazione, “ma sede diCasaPound non sarà sgomberata”

Il ddl introduce anche il reato di occupazione arbitraria di una casa, con una sanzione dai due ai sette anni di carcere: “Resta, anche qui, un sapore di arbitrio”, ha affermato Saviano. Ad esempio: “L’annosa questione dell’immobile occupato abusivamente dai fascisti di CasaPound nel centro di Roma – civico 8, via Napoleone III – su cui nessun esponente di governo ha mai ritenuto necessario intervenire. E non verrà neanche in questo caso sgomberata, questa occupazione abusiva. Lo scorso anno CasaPound ha fieramente festeggiato vent’anni di occupazione abusiva”. Cannabis light, si distrugge comparto da 500 milioni di euro La norma sulla cannabis light ha il solo effetto di “gettare fumo negli occhi, perché finta la lotta alla droga che nel ddl non si fa”, ha detto Saviano. “L’articolo 18 del ddl Sicurezza modifica la legge precedente, del 2016, sulla promozione della coltivazione della filiera agroindustriale della canapa. Vieta quindi anche quella light”. In questo modo “viene distrutto un comparto da 500 milioni di euro che niente hanno a che fare con le droghe”, e che “occupa 30mila lavoratori”. Tutto per sostanze che, come la scienza conferma, sono “innocue, spesso usate per rilassarsi e per chi ha malattie croniche. Il ministro Lollobrigida non ha nulla da dire su questo?”. Perché il governo Meloni ha “urgenza” di approvare il ddl Il ddl è passato al Senato, e qui il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha detto che il governo chiederà “un canale di urgenza assoluta”. Saviano ha commentato: “Quale sarebbe questa urgenza? Beh, semplicemente si avvicina il varo delle grandi opere, quelle che faranno circolare denari per ottenere consenso, perché arrivano le assunzioni. Le imprese inizieranno ad avere un po’ di ossigeno, vista la gestione fallimentare di questo governo che non ha saputo rilanciare l’economia”. In questa fase, “solo le manifestazioni potrebbero accendere luce su questi appalti. E proprio queste manifestazioni, queste proteste, Salvini vuole criminalizzarle e bloccarle. Salvini sa bene, come tutto il governo, che con la stampa addomesticata, la tv occupata e il dissenso criminalizzato, ogni loro affare è possibile. E sarà possibile ogni loro affare”. In generale i ddl che prendono il nome di Sicurezza dovrebbero “contrastare la criminalità organizzata. Invece, questo ddl le mafie non le sfiora nemmeno”, ha concluso Saviano. “Questo ddl ha un elevatissimo tasso ideologico. Non è affatto rivolto alla sicurezza delle persone, o a migliorare la vita dei cittadini, ma a contrastare gli oppositori rendendoli nemici politici”. Per un governo democratico “le opposizioni sono in dialettica politica. In questo caso, invece, vengono escluse, perseguitate, attaccate. E di fatto aumenterà il carico per i tribunali, che sono già in drammatico affanno, e riempirà le carcere di nuovi detenuti per reati, tra l’altro, di cui molti al momento sembrano decisamente in contrasto con lo spirito della nostra amata Costituzione”.

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