Il regista spagnolo trionfa a Venezia per la prima volta in carriera con The Room Next Door, un film in cui si racconta la storia di una donna malata terminale e di chi decide di accompagnarla nei suoi ultimi giorni. Film che alimenterà probabilmente un dibattito politico dal quale il regista non si sottrae: “L’essere umano deve essere libero di vivere e di morire quando la vita è insopportabile”.
Pedro Almodóvar ha vinto per la prima volta in carriera il Leone d’Oro a Venezia. È accaduto all’età di 74 anni, dimostrazione di una vitalità creativa che il regista continua a conservare intatta. Dopo la premiazione il regista spagnolo ha parlato del suo film, The Room Next Door, con protagoniste Julianne Moore e Tilda Swinton, mettendo al centro il tema cruciale dell’opera: “Il film parla di una donna che sta morendo in un mondo agonizzante. E di chi decide di condividere con lei i suoi ultimi giorni. Accompagnare un malato terminale, saper stare al suo fianco, è una delle grandi qualità che possediamo”.
Le parole di Almodóvar sul suo film
Il film di Almodovar, per chi andrà a vederlo in sala, stimolerà certamente una discussione sul tema dell’eutanasia, che il regista tratta in questa opera in maniera essenziale, senza sentimentalismi e melodrammi, una scelta stilistica assolutamente intenzionale: “Dire addio a questo mondo in modo pulito e con dignità è un diritto fondamentale. Non è politico ma umano. So che va contro ogni credo che vede Dio come unica fonte di vita. Chiedo ai politici di rispettare e di non intervenire nelle decisioni individuali. L’essere umano deve essere libero di vivere e di morire quando la vita è insopportabile”. Il regista ribadisce, infatti, che il film “tratta di morte sì, ma in modo luminoso, all’aria aperta, a contatto con la natura, con lei guidata dal desiderio di godere ogni attimo che gli resta finché non decide di partire”.
La politica e l’avanzare della destra in Spagna Una storia che finirà, inevitabilmente, per essere politica e proprio in tema politico Almodovar non rinuncia a parlare della sua Spagna e degli scenari che intravede all’orizzonte e il timore dell’avanzare della destra: “È un paese molto polarizzato in cui l’estrema destra mostra il suo volto più nero. E usa un linguaggio di odio, selvaggio, basato su fake news. Non sono un attivista ma oggi sento che c’è un pericolo maggiore di perdere tutte le libertà e i diritti che abbiamo ottenuto dopo la fine del franchismo. Mi vergogno che si possano trattare i bambini immigrati come criminali, che la destra di Vox invochi la Marina per fermarli. Occorre compensare il linguaggio di odio dell’estrema destra che contamina la vita spagnola. Perché paura e la democrazia non possono essere combinate. È un ossimoro”.
Dalla rete: https://www.fanpage.it/spettacolo/film/almodovar-vince-a-venezia-col-film-sulleutanasia-morire-con-dignita-e-un-diritto-la-politica-lo-rispetti/