Caso Verzeni, Salvini: “L’arrestato è di origine nordafricana”. Opposizioni: “Sciacallaggio razzista”

Commentando l’omicidio di Sharon Verzeni, il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato le “origini nordafricane” del presunto assassino, il 31enne italiano Moussa Sangare. “Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?”, ha chiesto la leghista Laura Ravetto, mentre il deputato Sasso ha criticato le “politiche pro-immigrazione che hanno portato a casa nostra spietati assassini”.

“Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti!”. Con queste parole Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha commentato sui social il fermo del 31enne che ha confessato l’omicidio di Sharon Verzeni. Il post ha sollevato polemiche per la forte enfasi messe sulle “origini nordafricane” di Sangare, e dalle opposizioni è partita la polemica, mentre altri esponenti leghisti rincaravano la dose.

Laura Ravetto, deputata del Carroccio, ha definito Sangare “di origine straniera” e ha commentato: “Un episodio tragico che devi farci riflettere. Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?”, con un evidente riferimento al dibattito sulla cittadinanza di queste settimane (nonostante il 31enne sia un regolare cittadino italiano, e abbia ottenuto la cittadinanza con le norme già in vigore).
Il deputato Rossano Sasso ha insistito: “A leggere i giornali sembrerebbe trattarsi di un italiano. A leggerli meglio, pare che l’assassino, reo confesso, si chiami Moussa Sangare, nato in Italia da una coppia di immigrati. È forse questa la dimostrazione che con la cittadinanza italiana non scattano in automatico integrazione e inclusione? Oggi piangiamo l’ennesima sorella italiana ammazzata con brutale violenza”.

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Sui social, Sasso ha continuato: “Ad uccidere Sharon non è stato un italiano [in realtà è stato un italiano, ndr] quindi la notizia va nascosta, minimizzata, dimenticata. Dopo Pamela, dopo Desirée, dopo le numerose vittime donne italiane stuprate, uccise, fatte a pezzi per mano di immigrati, è giunto il momento di smetterla di girare la testa dall’altra parte. È già tardi, dopo una vita di politiche di sinistra pro-accoglienza e pro-immigrazione che hanno portato a casa nostra spietati assassini”.

La replica dell’opposizione non si è fatta attendere: “Lo sciacallaggio politico su un crudele assassinio è sempre un’azione che qualifica il livello politico di chi la compie”, ha detto il senatore del Pd Antonio Nicita, che ha concluso: “Ogni generalizzazione contro lo straniero, fino a quella di suggerire che esista un Fna criminale etnico dietro comportamenti individuali, è solo razzismo”. Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ha parlato del post di Salvini: “Ciò che è orribile nel suo post è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile. Troppo spesso il maschio killer è marito, compagno, partner”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha dichiarato: “Come degli avvoltoi, Salvini e la Lega si avventano sul caso della povera Sharon Verzeni con post razzisti e manettari. Usare un caso di cronaca per opporsi a un dibattito che si è aperto nel Paese sulla cittadinanza usando un caso di cronaca è puro sciacallaggio”. Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, a sua volta ha criticato le “persone incivili” che “ricercano morbosamente la nazionalità dell’assassino per capire quanto indignarsi e nel frattempo scatenano una becera campagna politica su un terribile omicidio. Leggo i social e purtroppo ne vedo troppi”.

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